Lo schema di contrapposizione feroce sulle riforme non aiuta e non fa brillare il Parlamento. Quando si decide così, si rovina tutto: nessuno si può esimere, il disaccordo diventa infamante, l’opposizione è portata a esagerare e la maggioranza si chiude definitivamente. Ieri lo ha notato in aula Giulia Sarti del M5s, quando è così, tutto diventa opaco e confuso.

Ci vorrebbe concordia o, almeno, distensione, quando si tratta di confrontarsi (non di menarsi) sulla riforma della Costituzione. E ci vorrebbe un Presidente della Repubblica a dirlo. Appunto.

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