Da oggi i comitati di Possibile – che si chiamano così perché per noi adesione è mobilitazione, non astrazione – hanno lanciato la loro campagna delle lucciole.

Saranno nelle piazze, molte piazze italiane (tutte? Dipende da voi) per promuovere tre campagne più una. Trovate tutte le informazioni del caso sul sito di Possibile, ma per brevità esse riguardano cose semplici e altre molto complesse. Si tratta di una legge di iniziativa popolare contro i privilegi della politica, all’insegna del motto «siamo tutti uguali», che riguarda le pensioni (e per il passato i cosiddetti «vitalizi») e gli stipendi dei parlamentari, da rivedere e da rendicontare come capita a tutti i comuni mortali. Di un’altra proposta di legge che affronta la questione dell’energia, promuovendo l’autoproduzione, la sburocratizzazione e l’introduzione di una norma (meglio, di un complesso di norme) che facciano segno alla carbon tax (a invarianza di gettito, si badi bene). Una campagna #primadeldiluvio perché non si attenda altro, che siamo già in ritardo e anche per restare fermi dobbiamo correre. Da ultimo, ma per prima, una bozza di Ice – iniziativa dei cittadini europei – da condividere con i cittadini dei paesi europei, perché le multinazionali elusive paghino le tasse e perché la Ue superi la stagione dei paradisi fiscali, esterni e addirittura interni all’Unione. A ciò si aggiunge un sostegno alla Lip presentata da Emma Bonino per una riforma della legislazione sull’immigrazione, per superare di slancio le misure tanto stronze quanto inefficaci che non sembrano risparmiare nessuno degli altri soggetti politici in campo.

Una campagna delle lucciole, nel senso pasoliniano (ripreso anche da un giovane e strepitoso Michele Serra), nel senso ecologico del termine e nella sua accezione planetaria, capace di far luce nel buio della demagogia e d’altra parte dell’opacità del sistema. Cercando soluzioni e misure per fare chiarezza su questioni di stretta attualità: alcune minori, altre grandiose, tutte comunque collegate alla vita politica del nostro Paese e soprattutto alla vita quotidiana di chi vi abita. Lucciole a sciame contro le disuguaglianze, contro le disparità, contro la mancanza di trasparenza e di chiarezza.

Non scambiate lucciole per lanterne. Le lucciole non vivono di luce riflessa (né di #specchioriflesso) ma si devono ‘attivare’, proprio quando il buio si diffonde. Non vi accenderà qualcun altro, né un leader né uno slogan. Dovete farlo voi.

Bastano pochi minuti, ogni sera, al tramonto dei valori e delle convinzioni, per ritornare a sperare.

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