Come tanti voglio bene a Bersani. Non è solo questione d’affetto, è una stima sincera nei suoi confronti: non l’ho mai pensata esattamente come lui, ci siamo spesso trovati su posizioni diverse, ma ciò non toglie che sia sempre stato un interlocutore dei più seri e precisi per tutta la politica italiana.

Mi sono perciò un po’ preoccupato quando Bersani ha dichiarato così (è registrato): «Io sono piuttosto per il sì, eh. Ma quando sento dire che il giorno dopo il governo casca e bisogna andare a votare… stiamo prendendo per i fondelli la gente? Tecnicamente non si potrebbe andare a votare! Quindi non raccontiamo cose che non esistono! Guardate che se questa è la linea io voto no».

Siccome non penso che quello di Bersani sia tatticismo (quello di altri sì, il suo non credo), rilevo una fallacia argomentativa spaventosa e una posizione politica insensata in quello che sta dicendo ormai da tempo.

Perché lui voterà sì, nel senso che la riforma gli piace. Si può non essere d’accordo, e io non lo sono, ma è posizione coerente per Bersani, Speranza e gli altri che la riforma non solo l’hanno sempre votata, ma si sono detti sempre «piuttosto» d’accordo con quello che essa conteneva.

Il punto è che si vota una riforma costituzionale, non una mozione al congresso del partito. Non è un voto da negoziare con altro, da mettere sullo stesso piano di altre questioni politiche: certamente importanti, s’intende, ma la Costituzione non si può scambiare, per definizione.

Se poi il motivo per cui Bersani potrebbe rinunciare alle riforme nelle quali si riconosce abbastanza (anzi, «piuttosto») per una ragione di comunicazione e di interpretazione politica, non ci siamo proprio. Renzi ne sta dicendo di tutti i colori da tempo, anzi, da sempre. Anche durante i passaggi parlamentari, fin dal gennaio 2013. Non è una novità, non è una scoperta e non è nemmeno una ragione per cambiare voto, passando dal sì al no. Si vota sì se si crede che il testo funzioni, si vota no se si pensa diversamente. Il sì che diventa un no, il sì ma anche no, il sì che dipende, mi dispiace, ma non ha veramente alcun senso.

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