La vicenda dei titoli di giornale votati alla Leopolda su indicazione del premier è l’ennesima riprova che i vent’anni precedenti non sono passati e che ancora le loro tossine ci accompagnano. Una lunga coda, che fa molta tristezza. E che è prima culturale che politica.

Fosse successa la stessa cosa negli anni passati, tutti si sarebbero dati fuoco. E avrebbero preteso un autodafé, gridando allo scandalo, tirando fuori il primo regime che capitava a tiro. I tempi sono cambiati senza cambiare, però, nella sostanza.

In ogni caso, ho un consiglio non polemico per la Royal Family che governa il Paese: la lesa maestà, appunto, non esiste. Si chiariscano le cose, con trasparenza e precisione. Senza offendersi più di tanto, che ci si mostra deboli, oltretutto. E si confondono le idee ai cittadini.

Da anni godo di una stampa ben peggiore di quella che tocca a tutte le componenti della maggioranza, ma sconsiglio vivamente che il potere politico si metta a giudicare chi deve giudicarlo. Fa male a tutti.

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