Dopo una verifica dei dati (ancora molto parziali) rispetto alla raccolta delle firme, confermo: l'obiettivo impossibile è diventato possibile, grazie a qualche passaggio televisivo (che ha aumentato notevolmente la raccolta di firme per banchetto).

Tenete conto che negli ultimi dieci giorni abbiamo raccolto più firme che nell'intero mese precedente. E siamo nelle condizioni di provare lo sprint finale.

Tutto si deciderà nei prossimi giorni, di qui a domenica: saranno i giorni dei referendum, quelli in cui è possibile raccogliere le firme con maggiore vigore e con un'organizzazione che funziona sempre meglio.

Le buone notizie sono due, in particolare: il Sud è leader assoluto nella raccolta e ciò dimostra che il Mezzogiorno, dimenticato dal governo e dalla politica, ha molte risorse che andrebbero considerate e valorizzate. Basilicata superstar nella raccolta, ottimi i risultati siciliani, la Puglia (grazie anche ai suoi amministratori, come i sindaci del Salento che si sono mobilitati direttamente) sta dando riscontri molto positivi, la Sardegna (soprattutto Cagliari e provincia) sono già quasi arrivati all'obiettivo).

La seconda buona notizia è che sono molti i giovanissimi che firmano e raccolgono: a proposito di futuro della sinistra e della politica. Questa sera l'età media a Trento ha messo in imbarazzo anche un ormai finto giovane come me.

Ora devono fare tutti la loro parte.

In ogni capoluogo, da venerdì a domenica, organizzeremo un punto di raccolta senza interruzioni. Chiederemo a tutti di disperdersi e di moltiplicarsi, perché non c'è ragione di essere in dodici allo stesso banchetto. A noi la provincia piace e nei piccoli e piccolissimi centri della provincia italiana non c'è ragione per non raccogliere firme. Andrea di Terracina, per esempio, si è messo a raccogliere le firme in solitudine, ottenendo risultati egregi nella sua città.

Segnalo inoltre che sono molte le firme raccolte presso gli uffici dei Comuni, molto più che in passato. Soprattutto nei piccoli Comuni può essere una soluzione, se non si incontra un banchetto nelle vicinanze.

Ovviamente si possono continuare a mandare sms e e-mail e messaggi di tutti i social possibili e immaginabili a tutti quelli che si conoscono, per far venire i sensi di colpa. Che non guastano mai.

Da ultimo, e non certo per ultimo, chiediamo a chi si vuole attivare di scrivere direttamente a me ([email protected]) e al comitato referendario ([email protected]) per avviare una raccolta nei Comuni non ancora raggiunti direttamente.

Un bando pubblico e estremamente democratico: dieci giorni di impegno per cambiare le cose. E il bello è che lo possono fare tutte e tutti.

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