Leggo Repubblica, che ha accesso alle più profonde opinioni del premier. Dice che c’è un nuovo accordo sulle riforme: una scrittura privata con la Lega.

Dice questo secondo accordo prevederebbe una rinuncia da parte del Pd alla riforma del titolo V, in cambio dell’approvazione del Senato nella versione del governo.

Non si capisce se anche Berlusconi sia della partita, ma in un partito ‘normale’ si ridiscuterebbe tutto, almeno per informare le persone che poi si troveranno a votare una riforma di cui si discute ormai da mesi, per via dei continui cambiamenti offerti dai proponenti.

Forse lo farà il Parlamento. Alla luce delle continue e profonde trasformazioni che le proposte di riforme hanno già conosciuto. Sulle quali si continuano a chiedere atti di fede da parte di tutti. Senza conoscerne il contenuto.

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