Che poi uno è in treno e sta facendo il congresso del Pd che gli sembra una cosa enorme, soprattutto perché si è in una certa situazione che "non ci sono alternative" (come ripetono tutti a pappagallo da sei mesi) e scopre che l'Huffington Post dice che D'Alema gliel'aveva detto a Bersani che Rodotà doveva fare il premier e che si doveva cambiare gioco e che sarebbe andato tutto diversamente.

C'è nel libro di Damilano, dice l'articolo.

Ci voleva una mossa diversa, Kansas City, di Bersani, per fare un governo inedito. Che poi era la cosa che in queste pagine si chiamava piano C, e che ne parlava anche Travaglio, per dire, ma nessuno ci ha provato sul serio, e siamo andati avanti tipo a mosca cieca per due mesi e poi i 101 e Napolitano e il governo delle larghe intese.

Ma D'Alema lo pensava e lo aveva detto. Confidenzialmente. E però Bersani – a sentir lui – niente. Non era lucido, dice D'Alema, che invece è lucidissimo, come è noto.

E viene fuori oggi, che anche là, da quelle parti, un'alternativa c'era. E c'era un sacco di lucidità, che è una vera sfortuna che ce l'avessero in così pochi, altrimenti.

Pensa te che roba.

P.S.: i due dell'alternativa (mancata) sostengono lo stesso candidato alla segreteria. Lucidamente.

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