Beppe Grillo mi cita ancora sul blog a proposito di Rodotà, a cui rinnoviamo gli auguri per i suoi splendidi ottant’anni.

Il M5S non è nato per diventare il Soccorso Rosso di Vendola e Civati, di Delrio o di Crocetta. E’ una forza popolare che è del tutto indifferente alle sirene della sinistra e della destra che in realtà sono la faccia della stessa medaglia. Assistiamo all’assurdo di un governo che vuole combattere l’evasione fiscale sostenuto da Berlusconi, condannato in secondo grado per evasione fiscale. C’è poi un piccolo aspetto umano, certo in politica non c’è riconoscenza, né me la aspetto. Ma se il professor Rodotà aveva delle critiche da farmi forse poteva alzare il telefono, lo avrei ascoltato. Invece ha scelto il Corriere della Sera per una critica a tutto campo a pagina intera subito dopo le elezioni amministrative.

Non è un soccorso rosso, il suo, è un soccorso azzurro. Perché il M5S, chiamandosi fuori, rimette al centro della scena politica Berlusconi, che Grillo non a caso cita come assurdità dei tempi che corrono. Questa è politica, da fessi quanto si vuole, ma è così. E il fatto che i deputati e i senatori del M5S se ne siano accorti e si interroghino sulle conseguenze è un bene, ma non per me, per il Paese. Che si aspetta altro. Da noi, ma anche da loro. Che stiamo passando per fessi: il furbo sta benissimo.

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