Anzi, sopravvivere. Alcuni elementi di equità sono stati inseriti, in queste ore, nella manovra di Monti. Che è parecchio ambiziosa, su alcune cose, su altre molto meno. Lo abbiamo detto e scritto, consapevoli che poco sarebbe cambiato, alla luce delle implacabili condizioni di partenza. Che sono tutte politiche, e non certo tecniche, perché questo, lo ribadisco per l’ultima volta, non è un governo tecnico, ma un governo del Presidente, sostenuto da forze letteralmente incommensurabili (con buona pace di Pisanu e degli strateghi del Pd). Ed è un governo che arriva alla fine di una stagione politica che ha esaurito le risorse proprie e del Paese. Una politica che deve profondamente ripensarsi, se vuole sottrarsi all’attacco che gli viene portato ormai da tutti (Monti compreso, che ieri ha dato una risposta violenta, in Commissione, ai ‘politici’ che lo attaccavano).

Come prevedibile, manca qualcosa, anzi, manca molto. Qualcosa arriverà, a cominciare dal mese di gennaio e dalla riforma del mercato del lavoro. Resta da capire, però, come scrivevamo qualche settimana fa, che cosa potrà fare d’altro, il governo Monti, nel prosieguo del 2012, in questo clima e con questa maggioranza.

Non è però il tempo della filosofia. È solo il tempo di vivere, anzi, di sopravvivere.

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