Mentre Massimo D’Alema lancia il suo vino (Sfide), un cabernet franc, il Pd si avvia al Congresso. Tutti si dicono preoccupati per Romano Prodi che minaccia di mollare il Pd (curioso che se ne preoccupino ora, mentre quella sera si precipitarono tutti da Napolitano, senza pretendere un chiarimento che a tutti gli elettori del Pd sembrava necessario), i Giovani Turchi candidano Gianni Cuperlo come alternativa a Sergio Chiamparino. Intanto Epifani, dopo aver bandito il caminetto, inaugura la stagione dei caminetti (all’insegna del pluralismo) e incontra uno per uno i big. Andandoli a trovare, però: cambia il punto di vista, eccome se cambia.

Nel frattempo, un altro dei presidenti mancati, Gustavo Zagrebelsky spiega che la convenzione – punta di diamante del programma presentato dal governo in Parlamento per i lavori della presente legislatura – «umilia» il Parlamento. Sul tema delle riforme, non è l’unica notizia: la Consulta boccia il Porcellum e tutti si precipitano a dire che va cambiato subito (che detto da quelli che sono in Parlamento da una vita fa specie, ma solo un po’, perché ci siamo abituati). Il problema è che Pd e Pdl non la pensano nello stesso modo: Gelmini spiega che è sufficiente «un’aggiustatina», mentre a sinistra si discute se tornare al Porcellum o tornare alla mitica bozza mista già nota come modello ungherese.

Insomma, stiamo andando fortissimo. Buona giornata a tutte e tutti.

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