Non c’entra con la vicenda giudiziaria che mi riguarda, ma serve forse per evitare certi commenti un po’ improvvidi che leggo un po’ dappertutto.

Per capirci e per dare qualche riferimento e per offrire qualche elemento perché vi sia una proporzione tra quello che si dice, scrive e quello che si fa, vi racconto come sono andati gli ultimi due giorni, molto simili agli altri della mia attività politica, così condividiamo altre informazioni sui costi della politica.

Ieri l’altro sono andato a Modena e poi a Roma. Mentre ero a Modena sono stato invitato dalla redazione di Otto e mezzo a partecipare alla puntata della sera. Mi sono fermato a Roma, cambiando programma e biglietto, sono partito per Bologna, dove ho incontrato un assessore, un consigliere regionale, una parlamentare e altri rappresentanti istituzionali, sono stato in università e poi al convegno di presentazione del libro di Pietro Reichlin (Pensare la sinistra) e infine sono rientrato a casa ieri notte. Tutto normale, sia chiaro. E piacevole. E interessante. E non mi lamento di certo della vita che faccio, anzi.

Le spese complessive per i trasferimenti di due giorni di attività politica (puramente politica, anche se inevitabilmente collegata a questioni istituzionali, in questo caso) corrispondono a 193,50 euro di treno, 31 di parcheggio e quello che serve a fare 210 chilometri in auto – la mitica C3 – in gran parte di autostrada.

Tutte spese sostenute da me personalmente, non finanziate da altri, come spiegavo a proposito delle tante occasioni analoghe di cui è fatto un anno (e negli ultimi anni, sono state più o meno cento all’anno: il totale lo lascio a voi).

A chi mi chiede, anche qui sotto, «che cosa fai con tutto quello che guadagni?», rispondo che faccio soprattutto questo (oltre alle altre cose che trovate seguendo il link qui sopra).

Sono tutte cose che chi mi segue sa già da un po’ e che spiegavo anche quando non me lo chiedeva nessuno.

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