L’imperdibile ebook di Formigoni è di sole 50 paginette. Contiene alcune perle inestimabili, che troverete qui sotto.

Nel libro, Formigoni rilancia l’alleanza con la Lega e con il mondo popolare, cita Montezemolo, e propone «una politica del dialogo» (anche con coloro che fino a ieri definiva «sfigati» e «buffoncelli») contro la barbarie.

Il dialogo non ha confini, perché per Formigoni «ha un particolare valore anche verso le forze che per i loro orientamenti legati alla tradizione socialista e riformista della sinistra italiana, sono competitori dello schieramento liberalpopolare. E rivendico come uno dei risultati migliori per la Lombardia, il confronto con le opposizioni che negli anni dal 2006 al 2010 ci ha portato a importanti risultati comuni, dalle proposte sul federalismo fiscale e il federalismo differenziato al nuovo Statuto di autonomia (tutti votati praticamente all’unanimità). E anche la collaborazione con il Sindaco Pisapia su Expo sta procedendo in modo egregio». Già. Funziona tutto benissimo, per l’Expo. Ed è un ottimo esempio, non ce n’è.

Formigoni, nelle pagine del suo ebook, parla anche dell’«ultimo miglio» (minuscolo), perché «come in parte è vero per Forza Italia e il Popolo della libertà, anche la Lega non ha ancora fatto l’ultimo miglio: diventare una vera forza di governo e di proposta radicata nella società italiana a cui non è più necessario quel di più di effervescenza provocatoria (dall’esaltazione dell’evasione fiscale a certe chiusure corporative, a qualche scintilla di odio sociale) che sfibra l’azione riformista».

Del resto, sono passati solo vent’anni. Ciò che fa imbarbarire la politica, secondo Formigoni, è la corsa al Quirinale:

«Ho già descritto il contesto di condizionamento “straniero” del nostro sistema politico nazionale: dentro questo contesto, come ha notato più di un osservatore, è la partita del Quirinale quella che genera maggiore fibrillazione. Così è accaduto dall’estate del 2009, con grande anticipo rispetto ad altre campagne quirinalizie, quando si è incominciato a temere in certi corpi separati e sistemi di influenza che Berlusconi potesse farcela nel 2013. La forza decisiva per far saltare il governo è stata internazionale, ma ha potuto pesare così irresistibilmente perché in sintonia con l’azione di un sistema di poteri paludosi che condizionano il nostro Stato e che considerano l’elezione del presidente della Repubblica il cardine della loro influenza».

Per questo motivo, propone che Napolitano rimanga al suo posto per un altro settennato.

Ma il passo in cui Formigoni si supera è quando chiede «condizioni più limpide per colpire la corruzione»:

«E’ in questo quadro che vanno definite nuove e più precise funzioni delle assemblee elettive che, accanto alle funzioni legislative da articolare nel rapporto con l’esecutivo, dovrebbero avere una formidabile funzione d’inchiesta, di controllo con strumenti di auditing e di garanzia d’indipendenza su nomine e gestioni pubbliche. Come abbiamo sperimentato in Lombardia, il metodo più radicale per colpire la corruzione è l’informatizzazione delle procedure: si tratterebbe di generalizzare questo metodo anche fuori dal perimetro dell’azione propria della regione ad appalti, piani del territorio, varie operazioni di gestione del pubblico. Garantendo che “tutto” passi attraverso una classificazione elettronica, si è sicuri che resteranno le tracce per ricostruire le responsabilità di ogni processo decisionale».

Ecco, la svolta della «buona politica»:

«Non mi nascondo l’asprezza dello scontro e l’insidia dei potenti nemici da affrontare. Ma questa storia è arrivata a un termine e va impostata una nuova fase con il lancio di una “buona politica” che non si regga solo su un felice programma, ma anche sulla capacità di dialogo e confronto fra le forze politiche. Questa impostazione, per quel che mi riguarda, è testimoniata dalla mia stessa storia di amministratore regionale. E su questa proseguirò perfino con chi si è piegato a collaborare o comunque a non ostacolare i linciaggi sistematici organizzati contro di me».

Alla fine, in appendice, le grandi riforme attuate. Come se fossero titoli di coda. Manca solo una parola. Indovinate qual è.

P.S.: l’ho acquistato a 0.99. Per sicurezza, ho conservato la ricevuta.

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