Ho la sensazione ce un termine come «antipolitica», nel vocabolario di Alexander Langer, non sarebbe mai entrato. Non per una forma di snobistico diniego. Ma perché la politica era tutto (e tutto era politico). E non prevedeva un suo contrario, una sua negazione: neppure nelle sue forme più protestatarie, più radicali. Era cosa troppo seria, la politica, per generare vuoti di idee e prospettive. E la sua lettura troppo aperta, e complessa, per ridursi a sprezzanti arroccamenti da un lato, e sbeffeggianti controcanti dall’altro.

Con queste parole si apre l’introduzione di Federico Falloppa al libro, da lui curato, Alexander Langer, Non per il potere, Chiarelettere 2012.

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