Secondo me, lo dovete vedere.

Dovete immergervi nel mare di Linosa, al suono di Maracaibo o tra le sirene della Guardia di Finanza, tra un tuffo da villaggio turistico e la sopravvivenza da villaggio africano.

Dovete immaginare di trovarvi a metà strada tra l'Africa e l'Europa, in una piccola isola, lontana da tutto e chiusa in se stessa, che sta sulla linea del mondo che si sposta.

Dovete guardare negli occhi il vecchio saggio e la piccola bambina e il suo fratellino, soprattutto. I loro sono asciutti.

Dovete seguire il dibattito tra i pescatori, quando la legge del mare è interrotta dalla pubblicità.

Dovete ammirare le immagini da cartolina, e osservare i corpi senza vita, sulla stessa spiaggia.

Dovete uscire dal cinema senza retorica. Né pregiudizi, però.

Dovete sedervi sulla spiaggia, sotto al vulcano e guardare il mare. E il vecchio legno che lo attraversa. E il progetto di vita che porta con sé. Che è l'unica cosa che conta. Da sempre. Da quando, per la prima volta, qualcuno scelse il mare. E la vita.

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