Formigoni riprende la sua nota di ieri, che (giustamente) non si era filato nessuno. E rilancia, dandomi ancora dello stalinista e spiegando che sarei affezionato al panettone di Stato:

A Civati non sono bastati i fallimenti di Motta, di Alemagna, solo per fare alcuni esempi? Vuole ancora proseguire nella strada del fallimento/panettone di Stato?

La mia replica:

Nonostante le camicie da supergiovane, le cose di cui Formigoni parla, appartengono alla sua generazione, non alla mia.

I panettoni di Stato della Dc con la cessione ai privati della Villa Reale non c'entrano nulla e con queste dichiarazioni Formigoni si copre di ridicolo.

La verità è che con quasi venti milioni di soldi pubblici si cede la gestione di un bene così prestigioso a privati che apriranno bar ristoranti e spazi commerciali di ogni genere.

Chissà se ci sarà anche il camiciaio di Formigoni, con il suo atelier.

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