Michele Ainis, oggi (anche qui).

Nel frattempo il governo c’è ma non si vede, la maggioranza si vede ma non c’è, l’opposizione non c’è e non si vede, e così via per tutti i secoli a venire.

La metafora del sogno (anzi, dell’incubo), già adottata alla Leopolda, spopola, nell’Italia di oggi. I giornali hanno lo stesso titolo di apertura da sei mesi a questa parte. E forse succederà anche per i prossimi.

Ainis si augura un temporale. A questo punto lo auspichiamo tutti. E non è mica detto che per una volta non si riesca a prendere «d’anticipo il mattino».

 

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