i>«Dal presidente del forum Pd sui nuovi linguaggi, Pippo Civati, ce ne aspetteremmo uno più civile e coerente con l'appartenenza a una stessa comunità di uomini e donne, qual è un partito. Forse è il caso di chiamare un time-out per riportare i rapporti tra persone, prima ancora che tra compagni di partito, dentro un perimetro di rispetto reciproco». Lo dichiarano in una nota Stefano Di Traglia, responsabile Comunicazione del Partito Democratico e Nico Stumpo, della segreteria del Pd, responsabile Organizzazione. «Nel merito – sottolineano – non capiamo la polemica. Si tratta di un semplice questionario, inviato a oltre 140mila persone e già molto apprezzato in una precedente occasione, in cui si chiede una opinione su temi politici e di attualità, e che certo non esclude, nè sostituisce, la discussione nel partito. E tra le oltre trenta domande, una prende spunto dalle dichiarazioni del sindaco di Firenze Renzi sulla necessità di rinnovamento della classe dirigente. Non ci sembra un iniziativa così grave da giustificare una tale polemica. A meno che – concludono – non si tratti di un pretesto».
Che non capiscano la polemica, non mi sorprende affatto. Che abbiano un'idea curiosa di partito, in cui non si risponde a Renzi – anzi, si liquidano le sue dichiarazioni come inutile provocazioni – e non si discute delle questioni che ha posto se non via questionario, nemmeno. Gli sleali (e poco civili e irrispettosi) siamo noi. Il senso della mia critica rimane, anche perché mi sembra un fatto clamoroso. Ma la prossima volta starò più attento. Non esprimerò un giudizio: invierò loro, e a 140.000 persone, un questionario.

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