Come in una famosa battuta di Nanni Moretti, non c’entra, ma c’entra. Almeno secondo il Metapapero, che la sa sempre lunghissima.
Gandhi ritorna costantemente in questi giorni. Ci sarà un motivo. Per scoprirlo, procedo con i preparativi. Ho appena trovato un allevatore di Curtatone, uno storico di Alessandria, un consigliere comunale di seconda generazione di Quattro Castella. Ho sentito il mitico Peppe Provenzano che mi offre un passaggio in Sicilia e che si candida a essere addirittura il Nino Bixio del 2010. E la mappa si compone, ed è fatta di Quadrilateri e di suoli sacri (più o meno), di speculazioni arcoresi e di campi di battaglia.
Mi scrive Rita e mi dice, come sempre generosa: «Con tutto quello che sta capitando, non ti pare un po’ lezioso questo viaggio?». Forse ha ragione o forse mi invita ad una etimologia spuria: chissà mai che lezioso, per una volta, non possa venire da lezione.
In ogni caso, mentre i Cavour contemporanei lavorano alle larghe intese, tra mille difficoltà e mille insidie, e in attesa che convochino la direzione nazionale del Pd, mi prendo la libertà di imparare qualcosa.
E rileggo Nievo. E l’Ortis. E anche cose che mi paiono cariche di senso presente, nonostante a volte tutto questo mi faccia l’effetto di un ritorno al sussidiario delle elementari.
Marsala così è più vicina. Ancora qualche ora e il lombardo muoverà, nemmeno si trattasse di un piroscafo che molla gli ormeggi da Quarto. Che storia.

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