Firmigoni apre il proprio sito con un'immagine assurda. Perché, invece di fare le foto a così tante persone entusiaste per il suo manifesto, non ha chiesto loro di sottoscrivere la sua candidatura nei tempi previsti dalla legge? Ne ho contati 418 (22 in orizzontale, 19 in verticale), un numero sufficiente per superare la soglia richiesta…
Questo atteggiamento è vergognoso. Firmigoni afferma cose non vere, una dietro l'altra. Nessuno gli impediva di raccogliere le firme, con calma, forte dei suoi consensi. Nessuno ha tramato, nessuno ha leso i suoi diritti. Eventualmente è lui a non avere rispettato le regole, quelle basilari, che prevedono che per presentare il listino del presidente in una regione grande e importante come la Lombardia ci vogliano almeno 3500 firme (non un milione, 3500). Firme che lui non ha dimostrato di avere in calce alla sua lista: le firme che ha presentato sono state dichiarate non regolari (alcune erano a matita!). Continua a smentirsi, tra l'altro, Firmigoni: prima si è detto convinto che la Corte d'Appello avrebbe accettato le sue ragioni (e, dopo attenta verifica, è stato invece dimostrato il contrario), poi si è detto convinto che lo avrebbe fatto il Tar (e lui ha commentato di essere «sorpreso» del giudizio della Corte). Ora lancia una campagna che smentisce in pieno il senso delle sue precedenti affermazioni. Ieri parlava di «rispetto della legge» per tutti, oggi invoca la manifestazione di popolo. Che tristezza.
P.S.: «non ci hanno potuto obiettare in punta di diritto?» Forse in punta di matita, sì… «Un problema per la democrazia»? Certo, quello di non presentare le firme e di mettere in discussione una tornata elettorale, per incuria, arroganza, leggerezza e disprezzo per quelle stesse regole che si intendono difendere, per poi smentirsi clamorosamente. «Tentano…»? Chi, tenta, caro Firmigoni: i tuoi alleati, forse, che non ti hanno portato le firme? L'«ingiusta sentenza», quale? Le «fondatissime ragioni» si possono verificare al Tar, se sono così «fondatissime», no? E, da ultimo, che cosa c'entra esattamente il Presidente della Repubblica?
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