Il Fotovoltaico facile di Provaglio. Una buona idea per le nostre comunità locali.
Mi scrive Luca Saini:
Una proposta intelligente viene dall’esempio del comune di Lodi. Lì l’ente pubblico ha fatto un bando di gara offrendo tutti i tetti pubblici disponibili a qualunque società che avesse istallato a loro spese un impianto fotovoltaico. Il bando prevede semplicemente la riscossione di un canone che la società debba pagare. Costi e incentivi del conto energia sono ovviamente a carico e favore della società che investe. In questo caso il comune, non solo non spende un cent, ma ne ricava un beneficio offrendo una risorsa quale quella già disponibile di un tetto. In termini di valore l’affitto di un tetto per un impianto fotovoltaico vale circa 20€/anno al metro quadro di impianto (ricordo che il costo di un impianto è di circa 1000 €/m2). Quindi il rendimento d’affitto, per un impianto di riferimento familiare è di circa 400€/anno. Cioè più del valore di una ICI ma al contrario! Ma forse il caso più interessante spetta al Comune di Provaglio d’Iseo in provincia di Brescia. Quando lessi che tale comune di 6000 abitanti “regalava” 200 impianti ad altrettante famiglie mi venne un colpo. Non poteva essere vero. Ed invece lo è. Qui il Comune, attraverso una municipalizzata interamente pubblica, ha selezionato 200 famiglie idonee (dal punto di vista del tetto). La municipalizzata ha ottenuto un prestito da una banca, rigorosamente locale. Il prestito è servito a finanziare il costo di acquisito (fatto quindi in economia di scala) dei 200 impianti. Si tratta di 4 milioni di €. La municipalizzata si è occupata della progettazione, istallazione e si occupa della manutenzione degli impianti. Ovviamente la società si prende i benefici del conto energia. Alle famiglie selezionate va un cifra a titolo di canone di utilizzo del tetto che corrisponde a poco meno di 400€/anno. Un’altra ICI al contrario. In questo caso è interessante far notare come il singolo privato non si assume alcun rischio di impresa, se non quello di cedere l’utilizzo del tetto e ricevendone un beneficio economico. Anche la comunità locale, attraverso la municipalizzata ottiene il beneficio di intraprendere un’attività a profitto (pubblico) che si traduce anche in posti di lavoro locali (installatori e manutentori di impianti fotovoltaici). In definitiva, questi sono esempi, di come la produzione di energia rinnovabile come il fotovoltaico possa produrre benefici molto distribuiti sia geograficamente che socialmente. Sostenere queste forme nuove di economia e di nuova tecnologia credo sia un imperativo per ogni formazione politica che voglia guardare al futuro tenendo fermi i principi di uguaglianza sociale.
Tanto più oggi dove i fenomeni di globalizzazione e delocalizzazione stanno minando interi settori produttivi di piccole e medie imprese italiane, la produzione di energia distribuita e gestita sul territorio con impiego di risorse locali appare come un contributo in controtendenza.
Nell’ambito della discussione sulle politiche energetiche credo che questo aspetto socio-economico debba essere altrettanto valorizzato al pari delle altre motivazioni di natura ambientale e/o strettamente economica.

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