Sottotitolo: "da quale pulpito". Incredibile intervista di Francesco Rutelli (mi tocca pure linkare il Giornale). La parte più interessante è quella dove il superlaico Rutelli (a volte ritornano?), laico alla francese, dichiara: «occorre anche una “dichiarazione di laicità”. Che valga per tutti, e serva per separare esplicitamente il comando religioso dai doveri verso la Repubblica». Ora, posso sbagliare, ma mi pare che sia stato lui, prima di andarsene, a sostenere quella corrente, detta dei teodem, che ci illustrava quotidianamente i pericoli di una difesa della laicità dagli sconfinamenti della religione. In Parlamento, ricordo, una sua teoamica votò contro il nostro Governo e si augurò che intervenisse lo Spirito Santo per fermare il voto dei senatori e ricondurli alla ragione (già). Ora, dice, ci vuole una solenne e incontrovertibile «dichiarazione di laicità», perché c’è il pericolo che i fondamentalisti rovinino le nostre vite. Magari vengono qui e ci impongono la legge 40. Fermateli!

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