Mi scrive Antonio dalla Bolognina, e mi propone una cosa facile facile, in attesa del pacchetto circoli che stiamo per promuovere a livello nazionale (la famosa "quadratura dei circoli" di cui parliamo da tanto tempo).
Il Pd dovrebbe utilizzare al meglio le sue sedi, tenendo presente che esse rappresentano un patrimonio politico enorme non utilizzato. I circoli, nella stragrande maggioranza, restano aperti per uno o due giorni alla settimana e per il resto del tempo rimangono chiusi, spazi inutilizzati dalle persone e dalla politica. Le sedi dovrebbero avere invece un reale contatto con il territorio, dovrebbero restare aperte il più possibile e dovrebbero rappresentare un punto di aggregazione in cui varie realtà del territorio si incontrano liberamente, e non solo durante le iniziative pubbliche. A tal fine si potrebbe mettere a disposizione delle associazioni di volontariato, che si occupano di solidarietà, presenti nel territorio, lo spazio fisico delle nostre sedi, ovviamente nei giorni e negli orari in cui gli spazi rimarrebbero inutilizzati. L’utilizzo degli spazi potrebbe esser concesso con un contratto di comodato gratuito di durata annuale, specificando giorni e orari di utilizzo, così da ottimizzare gli spazi e contribuire alla crescita di tutti coloro che ne usufruiscono. Le somme da richiedere a titolo di concorso spese dovrebbero essere solo i costi aggiuntivi reali determinati dalla presenza dell’associazione, quali riscaldamento, pulizie etc.; ciò consentirebbe alle associazioni di pagare cifre bassissime ed accessibili a tutti (penso ai giovani) per usufruire di uno spazio, mentre le sedi non sopporterebbero alcun costo aggiuntivo rispetto a quelli già esistenti. Le sedi diventerebbero così un luogo che è aperto e frequentato tutti i giorni, un punto di riferimento per il territorio ed anche un centro che produce cultura, oltre che un luogo dove si fa politica. Ogni sede dovrebbe, inoltre, predisporre un indirizzario di tutte le associazioni di volontariato che operano nel territorio, al fine di creare un coordinamento e momenti di incontro su problemi comuni relativi, appunto, al territorio; sarebbe infine possibile pensare a gemellaggi con altri circoli, di territori diversi, per scambiare progettualità e per approfondire problemi di altre realtà territoriali.
Il Circolo Bolognina Centro ha già sperimentato questa modalità di utilizzo della sede con risultati positivi.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti