Eppure non capisco davvero perché non si riesca ad organizzare il dibattito tra i tre candidati alla segreteria nazionale del Pd. Davvero, non lo capisco. Qual è il problema? Che cosa ci impedisce di confrontarci? Che cosa, esattamente, ci spaventa? Anche perché mi avevano spiegato che la democrazia è confronto, dibattito, e che nel dialogo si cresce, si impara, si ‘riconosce’ l’avversario o il competitore e lo si legittima, come è soprattutto giusto che sia all’interno dello stesso partito politico (perché è lo stesso, vero?). Mi avevano spiegato che era interesse di tutti far emergere il ‘meglio’ da un Congresso unitario (con almeno tre punti esclamativi), in cui tutti portassero il proprio contributo, all’insegna di un clima di collaborazione. Purtroppo non sarà così. E mi sembra un fatto davvero stupido, che toglie altra credibilità a un partito che avrebbe bisogno, proprio attraverso il Congresso più lungo di tutti i tempi, di tornare ad essere credibile. Stiamo facendo una figura pessima, nei confronti dei nostri elettori e dell’opinione pubblica. Spero che qualcuno se ne renda conto.

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