In campagna elettorale, nel 2005, giravo con un pullmino, un vecchio Ducato che inquinava più di una centrale a combustibili fossili, che non è più in circolazione. Era una campagna on the road per le strade della Brianza, che ci ha dato molte soddisfazioni. Nell’estate del 2007 ripresi il mio viaggio, con un’auto elettrica, questa volta, in occasione del Rovesciata tour, per indagare le ragioni della sconfitta elettorale delle amministrative di quella primavera. Nella scorsa primavera, fui, con Marta e Giovanni, e Fausto e Roberto, On the Nord. Ora, riprendo il mio viaggio, alla ricerca di un confronto ancora più diretto e più istruttivo (per me, s’intende) con la società brianzola. Se Maometto non va alla Montagna (e con questa politica, chi glielo fa fare, direte voi), la Montagna va a fare visita a Maometto. E, allora, si parte, all’insegna di una politica del porta-a-porta (nel senso non televisivo dell’espressione), con una videocamera e un caffè, per ascoltare dalla viva voce delle persone le famose cose che il Pd dovrebbe fare. Parto dalla casalinga di Seregno (domani pomeriggio) e incontrerò insegnanti, lavoratori, imprenditori (italiani e stranieri), agricoltori e fannulloni, persone che fanno la spesa, che mandano a scuola i figli, che cercano di arrivare alla fine del mese o di raggiungere i mercati asiatici. Cercando di coprire quello spazio vasto, ma soprattutto denso, densissimo, che va dalle colline di Besana agli svincoli delle tangenziali, dai capannoni ai parchi e lungo il fiume Lambro (come avevo promesso qui). Abbiamo tanto da imparare. E gli unici che ci possono insegnare qualcosa sono proprio i cittadini. Vi racconterò.

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