In una delle prime interviste de Il grembiule (lo trovate qui), un militante della Festa democratica di Brugherio chiede di piantarla, di rimboccarsi le maniche e di costruire il Pd. Una dichiarazione molto chiara, fin troppo banale. Ci si chiede però se qualcuno questa indicazione la voglia seguire. Avevo proposto un mese di prova per il Pd, che ci tenesse lontano dalle polemiche ombelicali che tanto ci appassionano. Avevo suggerito che tutti si dedicassero ai ‘fondamentali’. Il risultato è stato, a dir poco, disastroso. Forse c’è bisogno di un mese di vacanza. Sicuramente dobbiamo proccuparci delle famose “cose da fare”, lasciando perdere tutto il resto. Il tesseramento, le feste democratiche, l’organizzazione della manifestazione del 25 ottobre, la costruzione di un nuovo gruppo dirigente, che rappresenti davvero la ricchezza del nuovo partito. Dedichiamo le nostre energie a questo obiettivo, partendo dai circoli, che sono l’unica cosa certa in un’organizzazione molto leggera, quasi ‘volatile’. Diamo visibilità al lavoro di opposizione, ricordiamoci che l’anno prossimo si vota. E liberiamoci da questa ossessione dei fantasmi del passato, della sindrome dell’ex, della questione del cosiddetto ‘posizionamento’. Il famoso motto di Caos calmo – la gente si occupa di noi molto meno di quanto pensiamo – dovrebbe diventare lo slogan del nuovo partito. E guidarci sempre, fuori dal ginepraio che noi stessi abbiamo creato intorno a noi. Facciamolo alla svelta, perché ho come l’impressione che gli stessi democratici, i cittadini che credono nel nostro progetto, non ne possano più.

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