Autostrade hi-tech: telepass per tutti e pannelli traffico-voltaici

Torno sul tema della Pedemontana per fare una riflessione semplice e innovativa insieme. I Ds, ormai secoli fa, presentarono una proposta per rendere gratuita la distribuzione del Telepass a tutti i cittadini lombardi. Per offrire loro un servizio all’atto del pagamento del bollo, per consentire di registrare non solo il pagamento del pedaggio, ma la dinamica dei flussi di traffico in tempo reale, anche nei casi in cui non vi sia pedaggio. Ora, dopo qualche anno, ci troviamo a dover realizzare sul territorio lombardo tre nuove grandi autostrade, che consumano territorio oltre che per la carreggiata, per gli svincoli, per le aree di pedaggio, per le barriere in ingresso e in uscita. Una totale automatizzazione consentirebbe quindi, oltre ad innegabili vantaggi in termini di tempo e di spesa (sia per i viaggiatori, sia per le società di gestione delle autostrade), anche una riduzione dei costi di realizzazione delle opere e di risparmio nel consumo del territorio. E andrebbe incontro, l’introduzione di un telepass di seconda generazione, anche alle necessità di chi vuole introdurre il ticket a Milano, per registrare i pagamenti e la reale incidenza del ticket sul traffico interno ed esterno all’area individuata. Come mi è capitato di sostenere in più di un’occasione, ciò consentirebbe di dare informazioni più precise ai viaggiatori sulle condizioni di traffico “del momento”, indicando le eventuali alternative per passare nel modo più semplice dal mezzo privato a quello pubblico, soprattutto nei momenti di picco della congestione sulla rete regionale. Stesso discorso potrebbe valere per i mezzi pubblici: una piccola informatizzazione del sistema consentirebbe di introdurre il biglietto unico regionale, una carta di viaggio che valga a chilometro per tutti i mezzi di trasporto. Le nuove tecnologie possono essere amiche dell’ambiente: è il caso di porsi il problema da subito, nel momento in cui vengono stanziati fondi consistenti per la viabilità lombarda. Spingendosi magari più in là: in Germania, Olanda e Danimarca, ad esempio, le barriere anti-rumore servono per produrre energia elettrica, ottenendola dallo spostamento d’aria e dalle vibrazioni. Pannelli traffico-voltaici, potremmo chiamarli. Sarebbe bello vederli sulle nuove e vecchie strade della Lombardia.

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