Fabio Saldini è uomo di fiducia di Paolo Berlusconi, firmatario tra gli altri del Piano di lottizzazione della Cascinazza e, in quanto responsabile delle politiche urbanistiche di Forza Italia Lombardia, protagonista nella redazione della legge 12 (edizione 2006), fatta apposta per far saltare le salvaguardie del piano regolatore monzese. In molti lo hanno notato, a Monza, in campagna elettorale al fianco di Mariani. Vita natural durante. Ora, si parla insistentemente dell’architetto della Cascinazza come futuro assessore all’urbanistica del Comune di Monza. Conflitto di interessi? Di più: siamo al manierismo. L’unico slogan che mi viene in mente è: dal produttore al consumatore. Possiamo immaginare l’equilibrio con cui Saldini affronterà l’affaire Cascinazza e quali parti prenderà: Saldini, in questo senso, è l’uomo giusto al posto giusto, perché le parti le rappresenta entrambe. C’era una volta la democrazia. Alcune voci, però, dicono che non la spunterà e che la sua citazione sul Corriere di oggi è servita soltanto a bruciarlo. Pare che gli sia preferito un uomo potente, già noto alle vicende politiche della Brianza. Vedremo. Nel frattempo, Formigoni si è assicurato che la ‘sua’ Villa Reale, con tanto di appartamenti per il governatore, sarà gestita da un uomo di provata fede ciellina. Citofonare Roberto, troveremo scritto all’ingresso, come temevamo. Del resto, hanno vinto e, con coerenza, si prendono tutto.

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