Il giornale di Paolo Berlusconi mi attacca, con i toni violenti della polemica personale, sulla questione Cascinazza, in merito alla recente ordinanza del Consiglio di Stato che darebbe, leggendo il giornale del proprietario dell’area, ragione a chi vuole costruire. Affido alla replica di Alfredo Viganò che destituisce di ogni fondamento l’interpretazione offerta. Eravamo in attesa di una nuova ordinanza del Consiglio di Stato sulla questione Cascinazza. Il problema riguardava una questione che si trascina da più di due anni e che investe un aspetto procedurale. La proprietà presenta un piano di lottizzazione nuovo. Gli uffici, come dovere di legge, lo istruiscono nei tempi previsti e dovuti. Si ritiene che il PL non sia rispettoso della salvaguardia del PRG del 2002 (eccesso di volumetria, non conformità alla fascia di rischio sul Lambro, etc). Si ritiene anche che sia compito del Dirigente rispondere. Così avviene. Il Privato ricorre. Dopo alterne vicende il Tar dice che deve essere l’Organo istituzionale a rispondere. Allora la Giunta risponde. Il Privato ricorre e tra alterne vicende se tocca alla Giunta o al Consiglio, interviene la legge 12 regionale  che sembra chiarire che spetta alla Giunta. Il Privato, in seguito, chiede anche i poteri sostitutivi alla Provincia di Milano. Questa non interviene dato che il Comune si è già espresso con proprio atto conclusivo. Il Privato ricorre e il Tar dà ragione al Comune e alla Provincia. Il Privato ricorre al Consiglio di Stato e questi, un po’ imprevidibilemente (dato che il 6 febbraio ha confermato la salvaguardia a favore dell’interpretazione del Comune) formula la seguente Ordinanza nei confronti del Comune e della Provincia: Visto… Udito il relatore…“Considerato che è necessario comunque che il Comune si pronunci sul Piano di Lottizzazione a suo tempo presentato”. Accoglie l’Appello di ricorso… dando quindi in effetti ragione alla società. Ma nel merito si tratta di una ordinanza molto breve che non interviene su ogni altra questione (danni, sospensiva, che pertanto permane, o altro) ma solo sulla esigenza di dare risposta “comunque” . La questione è da valutare dato che l’Amministrazione ha già dato risposta, tanto che la Provincia non ha ritenuto di intervenire con atti sostitutivi. Intanto la Proprietà ha già ovviamente intimato al Comune di rispondere. Se dovremo rifare un atto già fatto si vedrà. Il tempo non manca. Nulla intanto cambia per il PGT e sulle ragioni e decisioni di fondo che tutte le ordinanze e sentenze precedenti (soprattutto quella della Corte di Cassazione, che dice che nulla è dovuto alla Proprietà) hanno confermato, detto o confortato per quanto riguarda le scelte della Amministrazione.

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