In ritardo, ma non potevo non postare. L’eclissi di luna. Con la luce che diventa ombra. E un particolare tono di rosso, sulla luna. Gli eventi astronomici hanno a volte una suggestiva e a tratti angosciante caratteristica: capitano raramente. Come certi incontri, come certe storie, come certe opportunità. Mentre l’ombra passava sulla luce, un’amica cambiava città per un nuovo viaggio, un amico si interrogava sulla sua eclissi personale, un’altra, molto cara, pensava a cosa fosse meglio per lei, in una fase di novità e di cambiamenti, di passione e di dolore. E poi il partito, alle prese con i congressi, alla scelta difficile ma non rinviabile di cambiare, attraverso discussioni interminabili e complesse. Perché l’ombra a volte passa per farci capire che cos’è la luce, anche quando le modalità con cui luce e ombra si manifestano, come nel caso di sabato notte, sono le stesse. O, meglio, siamo noi a fare ombra. Per fare tornare, poi, la luce più intensa di prima. Come ieri notte, che la luna era grande, in cielo, e brillava come se la luce fosse sua e non presa a prestito, come tutti la sera prima avevamo potuto apprezzare. Senz’ombre, né paure.

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