In questi giorni di vacanza, oltre a panettoni d’ogni tipo, vini che frizzano, salmoni che risalgono la corrente e le tavolate, cioccolatini ben più che affettivi, e soprattutto fiumi di amici cari trascurati nel corso dell’anno, mi sto occupando di Giordano Bruno per un piccolo saggio. In particolare, mi sto appassionando all’aspetto vicessitudinale, al cambiare del cielo, alla renovatio e al ritorno alle antiche sapienze. E allora buio e luce che si alternano, l’oblio che lascia posto alla reminiscenza, la Fenice… E, mentre leggevo e scrivevo di questo, mi si è cancellato l’intero patrimonio di email conservate fino ad oggi con diligente cura, per via di un errore irreversibile del sistema, che interrompe il ciclo bruniano e che smentisce le magnifiche sorti del Mac. In altri tempi, aver perso tutta la corrispondenza, mi avrebbe sprofondato in una sorta di cremnofobia, la paura di essere lì, sospeso nel vuoto, con sotto un precipizio. E, invece, questa volta, penso che faccia bene, ogni tanto, lasciar perdere. Alla fine dell’anno, qualcuno brucia la Vecchia, ad altri si cancella la posta elettronica. E’ un modo come un altro per portare nel 2007 solo quello che conta: il resto è il caso di viverlo.

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