Diciamocela tutta: Pietro Ichino non è quello che si definirebbe un tipo simpatico e le sue polemiche hanno sempre un tratto tra il risentito e l’astioso che non convince e che spesso divide anche chi è d’accordo con lui. E’ successo con il suo libro sul sindacato dello scorso anno e succede puntualmente con l’ultima fatica del Nostro, I nullafacenti, uscito qualche giorno fa per i tipi di Mondadori. Fatte le dovute premesse, il problema che Ichino pone è un problema vero: come individuare chi nella Pubblica amministrazione non lavora e vive alle spalle dei contribuenti. Un fenomeno diffuso e praticamente irriformabile rispetto al quale non si può fare finta di niente: Ichino sostiene – giustamente – che affrontare i “nullafacenti” comporterebbe la liberazione di energie e di risorse che migliorerebbero i servizi al cittadino e consentirebbero di premiare anche i tanti lavoratori del Pubblico (sono la maggioranza, al di là degli stereotipi a cui Ichino concede anche troppo spazio) che si danno da fare e lavorano seriamente. Al centro dell’indagine di Ichino e del dialogo (anche in questo caso, vale la pena di sottolineare che si tratta di una rappresentazione troppo caricaturale) tra un sindacalista e un precario, c’è la possibilità di istituire degli Organi indipendenti di valutazione (Oiv) che possano individuare chi ha scelto deliberatamente di tirare sera per settimane, mesi e anni fino alla pensione. Qui sta il busillis: come pensare questi organismi, come evitare che siano dei piccoli tribunali esposti e ‘qualunquisti’, come fare in modo che la delicatezza del tema non sia, in quelle sedi, banalizzata attraverso un’ulteriore burocrazia. Un tema difficile, che credo, però, il governo Prodi dovrebbe affrontare. Proprio partendo da quegli enti inutili, di cui si cibano i funzionari ma soprattutto i politici, e riformulando il pensiero di Ichino attraverso la questione delle motivazioni e della qualità del lavoro: la causa principale dei comportamenti sbagliati a cui il cittadino assiste quando si trova ad avere a che fare con un ente pubblico.

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