Il titolo dell’ultimo progetto dei Comitati per l’interramento di viale Lombardia era, fino a ieri sera, avvolto nel mistero. Teodolinda, infatti, tutti sanno che è la regina longobarda che collocò la sede del suo regno a Monza, e vi fondò il Duomo, e la rese grande. Ma il Faraone, chi è? E’ il Sindaco (che poi uno pensa alla dinastia Faglia come se fosse un Amenofis)? Oppure è Formigoni (e mi è venuto in mente il suo ‘mausoleo’ in costruzione all’Isola)? Oppure, ancora, è l’Anas (molto prossima al concetto stesso di mummia)? Niente di tutto questo. Il Faraone, avvicinato e paragonato a Teodolinda, è «The big dig», la grande opera sotterranea e sottomarina realizzata a Boston negli ultimi dieci anni: un tunnel autostradale che attraversa la città per 5,6 km, la cui realizzazione ha avuto un costo di 15 miliardi di dollari. Eccolo, il Faraone, il megaprogetto (faraonico, appunto) rispetto al quale Teodolinda, ovvero l’interramento del tratto monzese della Valassina, sembra piccola cosa. Nel dibattito che ha seguito la proiezione del documentario, Faglia ha ricordato il rapporto del Comune con Anas, Confalonieri ha ragguagliato la platea sulle novità del progetto (finalmente collegato al sistema delle autostrade), Mariani ha tentato timidamente un affondo polemico, ricordando tra l’altro la ‘sua’ metropolitana a fune (un progetto folle che fortunatamente rappresenta, per la nostra città, soltanto un ricordo) e Mosca ha attaccato destra e sinistra, come ormai fa sempre, in una critica alla politica e ai politici che esclude, guarda caso, soltanto Mosca stesso. Personalmente, ho chiesto una moratoria alle polemiche e agli scaricabarili (di ‘barili’ sulla Valassina ne viaggiano tanti quanti sono gli autoveicoli in transito), ricordando la necessità di un impegno di tutti. Attendiamo il 27 novembre, quando Di Pietro tornerà a Monza, e la Regione ci dirà se ci sta, come tutti ci auguriamo. Viale Lombardia va fatto e verificheremo che non ci siano altri intoppi, altri ostacoli. Tutto il resto è polemica politica da quattro soldi, che lasciamo ai più furbi. Ci sono oggi, c’erano al tempo di Teodolinda, c’erano al tempo del Faraone.

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