Ancora sul ticket di ingresso. A settembre si conoscerà nel dettaglio la proposta Moratti per il pedaggio di ingresso a Milano. Una proposta che il sindaco intende applicare fin dal 1 gennaio 2007. Si basa, a quanto abbiamo capito dalle dichiarazioni dell’assessore Croci, del pedaggio per tutte le auto che entrano in città, esclusi i veicoli meno inquinanti (Euro4, gpl, metano), e il costo si aggirerà sui tre/quattro euro giornalieri. Sarà un ticket che prescinderà dalla situazione dell’inquinamento e porterà alla riduzione di un 10, forse di un 15% delle auto che entrano in città, senza una particolare riduzione del traffico veicolare, ma con un introito per il Comune di circa 150 milioni di euro all’anno. Di per sé la scelta è coraggiosa, anche se va meglio precisata. Quello che proprio non funziona è la differenziazione tra milanesi e non milanesi, tra cittadini dell’urbs e pendolari, per l’evidente rischio che si avvii una sorta di guerra dei dazi tra Milano e quelli che anticamente si sarebbero chiamati i Corpi Santi, ovvero i Comuni fuori dalle mura (cfr. una pagina della storia della città). Oggi si tratta della prima cintura, dei Comuni a ridosso della città, ma anche di città come Monza, che vede un flusso di più di diecimila persone che ogni giorno vanno a Milano. E’ evidente che la questione vada affrontata su di una scala più grande, capace di interpretare i flussi dell’intera area metropolitana e programmando gli investimenti su tutto il territorio. Se, come sembra dalla proposta Moratti, l’inquinamento è causato soltanto dai pendolari, forse è il caso di chiedersi se i mezzi che ci portano a Milano siano sufficienti, se i parcheggi non siano troppo cari, se le linee di treno e metropolitana possano migliorare. Tutte domande per ora soltanto retoriche che rischiano di perdersi nella polemica tra Croci e Corpi Santi, che ci parla di una storia milanese curiosamente rovesciata.

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