Gira voce che l’uccellino della pubblicità di Alessandro Del Piero sia una peppola. Trovo che, nell’interesse della nazione campione del mondo, la peppola andrebbe a maggior ragione difesa dall’essere cacciata indiscriminatamente e in barba alle direttive europpe. E invece in Lombardia oggi, a costo di far saltare le vacanze, la maggioranza intende portare in aula i provvedimenti per la caccia in deroga a peppole e fringuelli. Alcuni sposteranno il volo verso le vacanze, quando l’unico volo da spostare sarebbe proprio quello degli uccelli migratori, a cui sarebbe meglio consigliare altri tragitti e altre mete (evitare le province di Bergamo e di Brescia significherebbe la sopravvivenza di centinaia di migliaia di esemplari). Qualcuno addirittura sostiene che è l’essere migranti che condanna questi uccelli a una legislazione così dura in Lombardia e in Padania. Sta di fatto che gli uccellini tornano così, come ogni anno, nella nostra regione. E, come ogni anno, nella nostra regione diventano il simbolo di una politica sbagliata, affaccendata in questioni minori, nel più totale sprezzo del ridicolo. Così è, e così sarà anche il prossimo anno.

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