Questa volta non può fare finta di non conoscerlo, come aveva fatto con Marco Mazarino De Petro, il primo tra i suoi collaboratori coinvolto nello scandalo Oil for food. Con l’iscrizione nel registro degli indagati di Fabrizio Rota, segretario particolare di Formigoni al Pirellone fin dal 2000, la questione Oil for food si avvicina sempre di più al presidente-senatore. Lo staff del presidente, come sempre, minaccia querele, come già lo scorso anno e l’anno prima. Secondo quanto riferito da Repubblica, Rota avrebbe mandato un fax – trovato a casa di Saverio Catanese, imprenditore del petrolio – in cui illustrava a De Petro le modalità per ottenere i finanziamenti del programma internazionale. Andrea Montanari nell’articolo presenta Rota come il vero e proprio stratega di Formigoni. Chissà se quest’ultimo – come ogni giorno della sua campagna elettorale alle prese con tutte le inaugurazioni possibili e immaginabili (oggi il menu prevedeva Agenzia per le Onlus, ospedale di Legnano, i lavori all’abbazia di Chiaravalle) – vorrà dire qualcosa, per la prima volta, per dissipare i dubbi sempre più inquietanti sulla propria responsabilità politica sulla vicenda. O se si limiterà al ruolo, sempre più scomodo, di pesce in barile.

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