Roma, sostiene Berlusconi, ha accolto Bush con grande maturità, come si aspettava. «Seimila di cui quattromila venuti da fuori: un flop». A nulla vale il parere degli organizzatori (che parlano di 200.000 persone) o dei principali organi di stampa (che attestano il numero dei partecipanti tra le 100.000 e le 150.000 unità). Per Berlusconi sono solo seimila. Gli altri romani sono – ovviamente – tutti d’accordo con lui. Anzi con loro, perché il binomio Bush-Berlusconi è sempre più avvincente. La domanda che sorge spontanea è: perché Berlusconi è comparso in video ieri l’altro per il messaggio a reti unificate di «mani avanti preventive»? Se si aspettava solo seimila manifestanti, perché aveva messo in guardia tutti dalle violenze molto probabili che si aspettava dai disubbidienti? Forse perché ha definitivamente perso il polso del Paese, che ha preferito accogliere con grande diffidenza la visita di Bush – esprimendosi con una bandiera della pace alla finestra – e, se ha deciso di scendere in piazza, lo ha fatto pacificamente e senza forzature. E non si è fatto fregare, come auspicavamo, dal piccolo amico di Bush, che si augurava ben altro.

Avanti così, dunque, per la pace, per l’Europa e per l’Italia.

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