Sii paziente, tieni duro, non mollare. E’ la premessa alla citazione ovidiana "un giorno questo dolore ti sarà utile" adottata da Peter Cameron quale titolo del suo romanzo che questa mattina ho dedicato al Pd e a Walter Veltroni (nell’ambito dell’iniziativa Democratici al futuro, in cui è stata fondata la corrente dei lettori del Pd… scherzo). Al libro era allegato, come ai tempi dell’Unità diretta da Walter, la videocassetta de Il grembiule, perché noi non ci facciamo mancare mai niente. Quanto al libro, si tratta di un testo di grande valore, che parla di futuro e che si conclude con un pensiero straordinario sulla vita che inizia e che non possiamo sapere che cosa ci riserverà (che cosa vorremo e che cosa ci servirà, scrive Cameron). L’invito alla lettura è anche un invito ad una politica che sappia anticipare il futuro, che cambi agenda perché sa cambiare quel lunario di cui parlava Leopardi, e che si occupi davvero di futuro, fin da ora, pensando alle sfide del prossimo decennio e non solo all’attualità di un dibattito sempre più politicista e involuto. I tempi cambiano, gli orizzonti si schiudono e la politica deve saper interpretare una "narrazione mobilitante", come la chiama oggi Marc Lazar su Repubblica, e come la vollero interpretare i Meli. Un piccolo popolo di un isoletta dell’Egeo che non volle sottomettersi agli Ateniesi – ne parla Tucidide – e che erano ritenuti molto curiosi proprio perché consideravano il futuro più certo e sicuro del presente. Anche noi dobbiamo volere una politica che frequenti il futuro (l’espressione in questo caso è di Tabucchi), un futuro più certo, più appassionante e più democratico del presente. Con Cameron, con Walter, con tutti noi.

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