Il mio intervento di oggi a Brescia per Libere, liberi e uguali:

C’è chi cancella parole e persone, noi continueremo parlarne e faremo sempre di più per difenderle. Transgender, diversità, 194, vulnerabile, basato sulla scienza.

C’è chi le cancella, e chi le ha rimosse, come ne ha rimosse altre, che non c’entrano ma c’entrano, come povertà e mafia.

C’è chi contrappone diritti civili e diritti sociali, chi si occupa degli uni e chi trascura gli altri: noi ci chiamiamo liberi e uguali e libere e uguali perché ci occuperemo di entrambe le cose. E ci rifacciamo a una cosa seria, che viene dal 1789.

Lo dico anche per una ragione banale, che sfugge evidentemente ai più, mentre ci sono quelli che cambiano orientamento politico, i trans degli schieramenti e gli etero(diretti): sono persone, quelle di cui parliamo, ci sono gay che sono operai, scolari arcobaleno, trans impiegate, camerieri etero… tutte e tutti cittadini e lavoratori.

Ci sono i sovranisti (che poi vuol dire nazionalisti) che negano la principale delle sovranità, quella della vita delle persone.

C’è chi fa presepi e poi non dà la cittadinanza a bambini (anzi, si oppone ferocemente) o chi gliela dà pensa di dargliela in base al censo dei genitori, che come cosa ottocentesca non è affatto male. E si continua a parlare di cristianità senza umanità.

Noi siamo laiche e laici. Non c’è alcun bisogno di citare Papa Francesco ogni due parole, abbiamo un patrimonio straordinario di culture e competenze, che vengono dalla nostra storia, dalla nostra tradizione politica e culturale, italianissima, peraltro.

Nessuno più al mondo deve essere sfruttato e discriminato, aggiungerei io.

Tutte e tutti, liberi e uguali.

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