Il partito di governo (quale che sia, il governo), da quando ha capito che con il nuovo sistema elettorale rischia di perdere le elezioni, sta pensando di cambiarlo. C’è un affollarsi di statisti da quelle parti che uno non ci crede.

Ovviamente il cambiamento non riguarderebbe le cose serie (come il premio di maggioranza) ma gli aspetti tattici che riguardano il partito di governo (e i suoi alleati, a destra e forse a sinistra).

Il partito di opposizione dice che non è una priorità cambiarlo, e viene accusato dal partito di governo di voler cambiare una legge che il partito di governo ha fortemente voluto. 

Nel frattempo Francesco Boccia chiede che si faccia prima il Congresso del partito di governo e si rinvii il referendum a dopo. Come se fosse una cosa normale anteporre gli interessi di un partito alla riforma della Costituzione. Ah già, è lo stesso schema che ha portato all’approvazione dell’Italicum. E che ha ispirato le ultime scelte del governo. Peccato rendersene conto tutto d’un tratto. Come se fosse normale. Come se l’Italicum e le riforme costituzionali non le avesse votate nessuno.

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