L’ispettore Vassalotti è reduce da una campagna porta a porta per le dichiarazioni dei redditi e l’indicazione del codice S36. Si è fatto fare una maglietta stile Europei come copertura.

Ormai ha perso ogni freno, ogni cautela. È un militante come nessun altro, stachanovista d’altri tempi.

Sa che questo suo attivismo e questa sua fragile copertura calcistica potrebbero fargli perdere il posto, ma sotto la divisa ormai batte un cuore lampone. Cerca come può di tenere gli ambiti separati, di allontanare da sé il pensiero quando è in servizio, per il resto, non appena ha “staccato”, riprende con la sua campagna.

Dice che bisogna optare per il 2 per mille a Possibile perché sia possibile presentarsi alle elezioni. Che si deve farlo ora, che le elezioni non ci sono, proprio perché è una questione politica, non elettorale. Tempesta amici e parenti, chiede loro di riflettere sul futuro. Chi riceve i suoi messaggi e le sue intemerate spesso abbozza, in altri casi – per cortesia e qualche volta per convinzione – firmano a fianco del codice S36. «Un codice d’onore», lo chiama Vassalotti, in totale stato confusionale tra i suoi due ruoli sociali.

Chissà come andrà a finire, nel dubbio, se posso, seguite il suo consiglio. È sincero, l’ispettore. Come non è mai stato.

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