Come l'anno scorso, anche per il Natale 2010 le Ferrovie dello Stato si superano, cancellando ogni record precedente. Tutti i treni sono in ritardo, perché ci sono dieci centrimetri di neve e fa freddo. Sarà per colpa della nascita del Terzo polo, se fa così freddo.

Però tu al treno ci credi, e poi ti dicono: lascia a casa la macchina che è pericoloso.

E allora uno prende il treno, anzi, il FrecciaTreno. Si presenta in stazione. Il treno per Milano è segnalato con dieci minuti di ritardo. Poi si scopre che i minuti sono trenta: lo fanno per farvi ripassare le tabelline. E non vi avvisano, perché il FrecciaChristmas così è più lieto.

Poi si arriva in Centrale. Siccome il treno per Venezia era già partito, secondo l'orario, uno pensa: nel tragitto cambio la prenotazione online. Perché bisogna essere precisi, anzi, FrecciaPrecisi.

E allora ci si prende un posto sul treno successivo. Solo che il treno precedente è in ritardo. Si va dal controllore e si spiega: mi scusi, ho cambiato la prenotazione perché il treno era in ritardo e avevo paura di perderlo. Siccome anche questo è in ritardo e non è ancora partito, non è che posso salire?

E no, risponde il FrecciaControllore, tipo FrecciaInquisizione, lei può salire, ma io le faccio otto euro di multa.

E allora, uno, per puntiglio, anzi, per FrecciaPuntiglio, attende il treno successivo, che non è annunciato con alcun ritardo. E, invece, poi, qualche minuto prima dell'orario giusto, ecco il FrecciaRitardo di mezz'ora.

Che poi non è mica mezz'ora, perché il treno è in ritardo di quarantacinque minuti.

Tutto FrecciaChiaro, no?

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