Da quando Possibile ha lanciato una proposta-campagna sul salario minimo, cancellato dal PNRR, è un profluvio quotidiano di segnalazioni che si collocano tra lo schifo e l’indecenza.

Persone sottopagate, proposte di lavoro umilianti fin dal linguaggio, paghe da fame.

E la chiamano resilienza? Le persone che lavorano non possono essere povere.

E la resilienza è molto borghese per chi non arriva nemmeno alla fine della settimana e spesso si trova costretto a lavorare in negativo, perché costa di più il tragitto per arrivare sul luogo di lavoro della retribuzione della mancata di ore che vengono offerte, come se fossero un regalo, un privilegio.

Continuate a denunciare queste situazioni. E insistiamo, ogni giorno. Perché dalla crisi di deve uscire tutti insieme, non solo i pochi, gli spregiudicati e i furbi. E chi i soldi li ha già (vedi alle voci progressività e patrimoniale).

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