Una pagina sulla sinistra tratta dal libro di Massimo Max Fanelli, Via Crucis fuori stagione, Ventura, Senigallia 2015.

Un monito per tutti (a cominciare da me).

17 ottobre 2014

Mi rivolgo a te uomo o politico di sinistra, o perlomeno a una buona parte della sinistra che si professa di essere più a sinistra degli altri, desidero esprimere un mio parere sul perché ti considero spesso insopportabile e inconcludente e lo farò utilizzando una metafora.

Molto spesso ti percepisco come un bambino seduto su un seggiolone che cerca di attirare l’attenzione su di sé piangendo ad ogni occasione che puoi sfruttare. Una volta perché non hai abbastanza pappa, un’altra perché i bambini vicino a te sono cattivi, un’altra perché non capiscono quanto tu sia giusto e non ti fanno fare il capoclasse, mentre il bambino seduto nel seggiolone alla tua destra ti mangia la merenda sotto il naso, e tu piangi anche per questo sempre dal tuo seggiolone lo stesso numero di lacrime.

Il progresso, le conquiste sociali sono state realizzate da minoranze attive che hanno spiegato alla gente i perché delle loro proposte in modo determinato e soprattutto persistente. Nessuna lacrima infantile.

Ma davvero pensate che si possa “combattere il cattivo” e avere un seguito piangendo?

Giù dal seggiolone quindi e portate il culo nelle piazze delle città e spiegate con risolutezza cosa volete fare e perché.

Se un uomo non lotta fino in fondo per i suoi ideali, o valgono poco i suoi ideali, o vale poco lui. Non far marcire i valori principali della sinistra sotto lacrime amare, semmai annaffiali con del buon vino da bere in compagnia.

Massimo Fanelli

Qui il video con cui Max ha introdotto l'incontro che abbiamo condiviso giovedì scorso a Senigallia.

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