La verità è che l’ispettore Vassalotti non sopporta questa storia di Possibile, della passione, dell’amore ritrovato per la politica, per una ragione personale.

Perché c’è sempre una ragione personale, soprattutto quando si parla di politica.

Vassalotti è innamorato, ha perso un’occasione e non sa come riprenderla, ritrovarla.

Certo, lei di professione è ladra e anche fedifraga (o almeno così pensa l’ispettore) ma lui l’ama ancora. Non ha mai smesso, anche se ha cercato con tutte le proprie forze di raccontarsi il contrario.

E pensava di aver perso la passione, completamente, ma è proprio quando tutto è completamente finito, che la passione torna prorompente.

Ecco, il motivo del fastidio. Di fronte alla scomparsa della politica, al suo travisamento, ai mille tradimenti, Vassalotti sente risuonare in lui qualcosa che sembrava irrimediabilmente perduto.

Le adesioni a Possibile sono come i messaggini che vorrebbe mandarle, come i momenti che vorrebbe rivivere.

E per una sera – ha deciso, finalmente – non scrive a quel maniaco di Coloccini, con i suoi maledetti numeri e manda un messaggio a Chiara. Che Chiara non lo è mai stata, sia detto per inciso.

Ma rompe gli indugi. Basta un clic. E attende una risposta, mentre ascolta Vasco che riprende Battisti che riprende, in fondo, Vassalotti.

Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore, ma una tessera sì.

[Per aderire a Possibile, www.possibile.com/tessera]

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