Pare che si stringano le maglie di un lokcdown natalizio. Ne stanno discutendo ancora (!) e sappiamo che qualche restrizione in più arriverà, in tutto il territorio nazionale.

Come sappiamo, non potremo viaggiare e fare ciò che di solito si fa nella pausa natalizia, se non in misura minore e parecchio parziale.

E allora è venuto il momento di riscoprire Emilio Salgari e la sua bizzarra costruzione di un mondo immaginario, con metodo, passione e una buona dose di follia.

Consiglio a tutti la lettura di un libro meraviglioso, La tempestosa vita di capitan Salgari, edizioni Neri Pozza.

Salgari era un bugiardo matricolato ma seguiva un metodo preciso e affascinante per immaginare mondi che non aveva visto né conosciuto. Lo faceva “da fermo”, passando giornate in biblioteca, cercando risposte che forse in riva all’Adige non si sentiva di trovare.

Una perfida zia lo canzonava, per questo, dicendogli che non si era mai mosso oltre a una gita in Adriatico (il tutto in veneto, rigorosamente).

Però, appunto, “da fermo”, si mosse. E l’idea dello Jólabókaflóð è proprio questo. Leggere e rileggere, possibilmente insieme e ad alta voce, cose meravigliose, immense finestre sul mondo che ci è precluso.

L’altra sera lo abbiamo fatto con Giacomo Papi, e ci siamo parecchio divertiti. Lunedì replichiamo con Tito Faraci. Chi lo volesse fare, nei prossimi giorni, non ha che da chiederlo.

E che lo Jólabókaflóð sia con voi.

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