Mi scrive Marco Omizzolo segnalandomi un lungo reportage di Avvenire a firma di Toni Mira sulle pratiche di sfruttamento lavorativo e ricatto sessuale subite da alcune braccianti indiane in una azienda agricola pontina, territorio che sto attraversando in treno, con direzione Formia e quindi Ventotene.

“Un reportage dettagliato che mette in luce comportamenti inaccettabili sul piano umano e sociale. Contro ogni forma di sfruttamento lavorativo e sua perversione è necessario ribellarci, mobilitarci, organizzarci e abbandonare ogni timidezza. Quelle braccianti indiane sfruttate e abusate potremmo essere noi o le nostre madri, sorelle, mogli. Basta sfruttamento, basta violenze, basta razzismo”.

È indecente il razzismo. La violenza sulle donne, è indecente. È indecente che chi è forte umili i deboli. È indecente la paga e per troppe e troppi il lavoro.

È indecente che accada oggi in Italia. Ogni giorno. È indecente che non sia mai responsabilità di nessuno. È indecente che sia tutto così, sempre. È indecente.

E quando tutto è indecente, è pericoloso. Per tutti. Anche per chi si sente al sicuro. Anche per chi da questo schifo ci guadagna.

 

 

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