La politica italiana, a sinistra, è la complicazione semplice a farsi, il contrario di quello che diceva Brecht del comunismo.

Quando per anni nulla funziona più, quando le leadership si sono usurate, quando i nomi sempre gli stessi hanno ormai un valore esclusivamente nominale, la cosa semplice sarebbe cambiare, sul serio. Ricominciare da capo sulla base di pochi principi chiari e inequivoci.

E invece da noi si continua a mischiare sempre lo stesso mazzo. Logoro, consunto, pieno di carte segnate. Vecchi trucchi, giochi di prestigio che non stupiscono più nessuno per un pubblico sempre più ristretto e annoiato. E queste elezioni europee ne sono l’ennesima e speriamo ultima conferma.

La cosa semplice sarebbe stata: scegliere a quale famiglia europea appartenere, fare una lista e candidarsi.

Qui no, qui si corre alle europee senza parlare di Europa, gli obiettivi sono tenere insieme quel che resta del PD, far finta di unire le forze per mantenere in vita piccoli potentati personali della sinistra balcanizzata ed eventualmente provare a crearne di nuovi che diventeranno presto una minaccia per chi già c’è.

La situazione, in estrema sintesi, è questa e francamente stupisce lo stupore per l’affermazione della destra più becera e dei populisti.

Eppure, se in un attimo di distrazione capitasse di guardare quello che sta succedendo ovunque tranne che in Italia, ci renderemmo conto che c’è un mazzo nuovo, ancora sigillato da scartare per giocare una partita tutta nuova che somiglia un po’ alla partita a scacchi con la morte di un noto film. Svedese, guarda caso.

Dagli Stati Uniti all’Inghilterra, nelle campagne elettorali per le elezioni Europee di tutto il Continente (Penisola esclusa), nelle piazze di tutto il mondo, nei libri di decine di autori, negli studi di centinaia di scienziati, nelle coscienze di centinaia di milioni di persone è partito un conto alla rovescia che dice che il tempo sta finendo. Che mancano 10 anni 7 mesi e 20 giorni al momento in cui quello che abbiamo fatto al Pianeta sarà irreparabile.

Un conto alla rovescia che dà l’allarme, offre un’analisi e al contempo fornisce le soluzioni.

L’analisi è che il mondo sta morendo perché gli interessi di pochissimi hanno prevalso sui diritti di tutti gli altri. La soluzione è che bisogna affossare questo sistema fondato sulle disuguaglianze e cambiare tutto per cancellare ogni forma di sfruttamento della Terra e delle persone che la abitano.

È un concetto semplice, ma difficile a farsi. E rischia di diventare impossibile se invece di combattere l’unica battaglia che ha senso, continuate a fare i reduci di voi stessi.

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