La notizia è questa.

Ora immaginate che in Italia si candidi Susanna Caputo, ecologista, europeista, che lotta contro la corruzione e la concentrazione di potere, che è aperta sulla questione delle migrazioni e a favore dell’estensione dei diritti, matrimoni equalitari compresi. Non fa parte di alcuna famiglia classica della politica (stavo per scrivere: tradizionale), anche perché di famiglie classiche non ne esistono quasi più. C’è una destra e al massimo un centro (tipo simbolo del Pd, con Calenda, un apostrofo socialista, e tanto, tantissimo di ciò che c’era prima e che non ha proprio alcuna intenzione di cambiare nulla). Non è “populista”, Susanna, ma sta dalla parte delle persone più deboli. Difende le minoranze. Si appassiona per battaglie civili. E ce ne sarebbero tante.

Pensate: è diventata famosa per essersi opposta a una discarica. A una discarica, tema minore, si dirà.

Della possibilità di una sua vittoria si parla già come di un «miracolo».

All’inizio non era nemmeno rilevata dai sondaggi, nessuno le credeva, nessuno ci credeva, in quella parte di Europa che guarda a Putin e che ammicca a Visegrád, affascinata da Orbán.

Eppure Susanna può farcela.

[Forza, ragazze, tocca a voi]

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