Le persone trans* affrontano una grave emergenza farmaceutica legata al fatto che non sono più reperibili alcuni farmaci ormonali fondamentali per le loro terapie quotidiane e di fronte a questo non potevamo restare in silenzio avallando chi ignora l’esistenza di persone che ogni giorno affrontano odio e discriminazioni.

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) non è solo a vita ma è anche salvavita perché l’assenza di quei farmaci mette a rischio la salute fisica e psicologica delle persone in transizione. Una situazione inaccettabile che ci ha spinto, con Gianmarco Capogna e tanti altri, a dare voce e rappresentanza a questa battaglia preparando, con Possibile LGBTI+, il testo di una interrogazione parlamentare alla Ministra Giulia Grillo che abbiamo condiviso con il Gruppo Trans e che ha raccolto sin da subito il sostegno di Rossella Muroni che ha depositato il testo.

La questione della reperibilità dei farmaci e del diritto alla salute che oggi ci troviamo a discutere è una parte, centrale, ma che deve essere affrontata nel più ampio quadro della grave mancanza di rappresentanza delle persone trans* nella e da parte della politica. Non è più rinviabile. In nome dell’uguaglianza, non delle discriminazioni anche quelle sottili e soprattutto ipocrite.

In questi anni abbiamo ascoltato le storie delle persone in transizione, che parlano di discriminazioni, violenze e odio verso una comunità che non accetta più di essere marginalizzata. Serve una seria azione legislativa a partire da una nuova norma sulla riassegnazione anagrafica del genere e dalla legge contro l’omotransfobia. Dobbiamo costruire finalmente un nuovo orizzonte normativo che superi la legislazione ferma al 1982 facendo tesoro non solo dei suggerimenti che arrivano dalla giurisprudenza ma anche recependo le indicazioni europee e degli Stati più avanzati in merito.

Proprio per questo motivo l’interrogazione è solo il primo passo di una mobilitazione più ampia per dare piena rappresentanza politica alle persone trans*. Un primo passo importante ma non sufficiente. Andremo avanti perché le persone trans* esistono anche se lo loro identità vengono ancora considerate un tabù e pertanto ignorate e questo è non è più accettabile. Non ci fermeremo fino a quando tutte e tutti godranno a pieno del diritto alla vita nel rispetto dei principi di libertà e autodeterminazione.

Ci chiedono spesso a che cosa serva la politica. Serve a questo, a dare voce a chi è ignorato e a dare forza a battaglie come queste. Battaglie di civiltà rivolte ad identità calpestate nella loro dignità da una classe politica che per troppo tempo le ha abbandonate. È il momento di cambiare completamente prospettiva.

Per questo chiediamo alle persone trans* di contattarci e scriverci, a me [email protected] o, meglio ancora a [email protected], per costruire insieme la lotta per la liberazione dei generi e delle identità.

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