Domani inizia la nostra campagna elettorale verso le elezioni europee. Non vi sembri strano: avevamo chiesto che la nostra ‘corsa’ verso il 4 marzo fosse immediatamente collegata alla campagna per il Parlamento europeo del prossimo anno e che fosse una campagna prima di tutto culturale e politica. E così abbiamo fatto e faremo.

Con Elly Schlein ci vediamo domani, 1 marzo, a Bergamo, alle ore 21, presso la Sala del Mutuo Soccorso, dove presidente imperituro è Giuseppe Garibaldi (!). Al mondo (ai due mondi) dobbiamo guardare, perché la politica nazionale ha senso solo se è inscritta nel più grande quadro della politica europea e internazionale.

Vale per tutto, per i cambiamenti climatici, per le migrazioni, per le tasse, per il lavoro, per la giustizia e per la redistribuzione. E il cambiamento che vogliamo in Italia ha senso solo se è legato al cambiamento che vogliamo nel mondo.

L’incontro di Pietro Grasso con Jeremy Corbyn è stato un momento importante, per tutte e tutti noi: quella stretta di mano deve diventare un fatto politico, perché solo se saremo capaci di costruire un soggetto politico europeo, con un programma condiviso e la capacità di mobilitare le persone, potremo avere ragione dei pochi che dei molti si approfittano. Potremo cambiare i rapporti di potere, potremo chiedere che il benessere non sia un privilegio, ma sia un diritto da condividere.

Abbiamo parlato spesso di una «multinazionale dei diritti» che sappia fare politica alle prese con un mondo dove il potere attraversa e supera le nazioni, i parlamenti e i governi, dove questi ultimi sono spesso a disposizione dei potenti e sempre meno dei popoli che dovrebbero rappresentare.

Questioni planetarie che interrogano direttamente l’Europa, che se vuole esistere, politicamente, deve cambiare: dal regolamento di Dublino ai paradisi fiscali (che ospita), agli investimenti, alla questione del debito.

A domani, verso il 4 marzo e oltre. Ancora più lontano.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti